Ore 6.36 salgo sul 2 e me ne vado
al lavoro. L’autobus è qualche minuto in ritardo ma
in terraferma tre minuti di ritardo non sono nulla. In terraferma
ci sono il traffico e i semafori, impossibile arrivare in orario…eppure
a quest’ora non c’è nessuno in giro. Comunque
dovrei farcela a prendere il vaporetto, anche se il vaporetto
è preciso, non parte neanche mezzo secondo in ritardo.
Mi sistemo su una comoda seggiola, singola, come preferisce la mia
misantropia.
“Signori buongiorno, biglietti prego”.
Manco ci bado e apro il mio libro di biologia e comincio a leggere.
Capitolo VIII. Le specie protette.
«Tra le specie protette perché in via di estinzione
è collocabile pure il controllore dell’actv. Imbattersi
nel controllore è oramai cosa insolita e sporadica. Per lo
più in letargo, si sveglia gli ultimi giorni del mese per
poi riguadagnare la tana non più tardi della prima settima
del mese successivo. Animale socievole vive essenzialmente in branco,
ma mai il gruppo supera le quattro unità. Difficilissimo
trovarlo da solo, tuttavia chi si è imbattuto in un esemplare
solitario ha riferito che, preso al di fuori del branco, l’animale
è assolutamente sorridente e inoffensivo.
Il manto di colore blu scuro lo rende simile sia ad alcuni animali
innocui, tipo marinai e piloti actv, sia ad alcuni predatori di
specie affini (poliziotti e carabinieri tanto per dirne un paio).
Le caratteristiche peculiari, che individuano senza possibilità
di errore questa specie protetta, sono l’insostituibile borsello
a tracolla e l’immancabile targhettone rosso (con la dicitura
‘polizia amministrativa’) che il controllore si appunta
al giaccone pochi istanti prima di sferrare l’attacco.
Diversamente dagli altri animali che subiscono l’influsso
dello scorrere delle stagioni, il controllore pare immune da ogni
condizionamento, fatto salvo che nel periodo estivo intensifica
i suoi attacchi, forse per via dell’aumento delle prede in
circolazione. Con l’arrivo dell’estate, infatti, viene
ripetutamente avvistato in generale nei pressi dei luoghi di trattenimento,
particolarmente attratto dalle zone limitrofe agli stabilimenti
balneari. Si pensi che, in questo periodo, sferra i suoi attacchi
pure di domenica o nei giorni di festa; nelle altre stagioni non
si registrano avvistamenti né di domenica né nei giorni
festivi in genere.
Di carattere mansueto ma al contempo deciso, si comporta seguendo
quell’istinto predatorio che lo contraddistingue mostrandosi,
comunque, sufficientemente comprensivo e bonario qualora la preda
sia una graziosa signorina o un anziano malandato, terribilmente
spietato, invece, quando i suoi artigli agguantano giovinastri sbruffoni
o cittadini extracomunitari.
Corre voce che nel periodo in cui non appare sul territorio, non
lo trascorra semplicemente in letargo ma anzi si dia come un ossesso
alla pratica ben più divertente dell’accoppiamento.
Tuttavia studiosi più accreditati sono più realisticamente
propensi a pensare che, semplicemente, il controllore trascorra
questi periodi in luoghi angusti a sbarcare il lunario, solo e affaticato
come ogni altra bestia su questa terra».
“Signore, prego, le ho chiesto il biglietto?”.
Ipnotizzato consegno l’abbonamento.
“Grazie” fa lui dopo averlo girato e rigirato.
Ho un attimo di imbarazzo, di dubbio, poi mi sbarazzo delle mie
stupide inibizioni, mi alzo lo abbraccio e mentre gli batto leggermente
la mano sulla schiena gli dico: “Grazie, grazie, grazie di
cuore” poi lo lascio e sento lacrime di commozione scendermi
dagli occhi e rigarmi le guance. Il controllore si affretta a ricongiungersi
ai colleghi, alla sicurezza del branco, e tutti insieme scendono
alla Vempa.
Sono felice, sono talmente su di giri che mi dico che oggi sarà
una giornata stupenda. Ho un unico rammarico e storco un po’
il naso: “Cazzo! Dovevo fargli una foto col telefonino, tutti
al lavoro mi avrebbero invidiato”.
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