Indice
1 - Formidabili quegli anni
2 - Humphrey Bogart
3 - Felicità?
4 - In via di estinzione
5 - Un mondo fantastico
6 - Una buona azione
7 - Campioni del mondo
8 - Facile pietà
9 - Via delle Bagasce
10 - La solitudine del Lenzi
11 - Tamponamento
12 - Io e Chang
13 - Pescatore di Burano
14 - Aglio e trasporti
 
   
In via di estinzione di ex-terrestre

Ore 6.36 salgo sul 2 e me ne vado al lavoro. L’autobus è qualche minuto in ritardo ma in terraferma tre minuti di ritardo non sono nulla. In terraferma ci sono il traffico e i semafori, impossibile arrivare in orario…eppure a quest’ora non c’è nessuno in giro. Comunque dovrei farcela a prendere il vaporetto, anche se il vaporetto è preciso, non parte neanche mezzo secondo in ritardo.
Mi sistemo su una comoda seggiola, singola, come preferisce la mia misantropia.
“Signori buongiorno, biglietti prego”.
Manco ci bado e apro il mio libro di biologia e comincio a leggere.
Capitolo VIII. Le specie protette.
«Tra le specie protette perché in via di estinzione è collocabile pure il controllore dell’actv. Imbattersi nel controllore è oramai cosa insolita e sporadica. Per lo più in letargo, si sveglia gli ultimi giorni del mese per poi riguadagnare la tana non più tardi della prima settima del mese successivo. Animale socievole vive essenzialmente in branco, ma mai il gruppo supera le quattro unità. Difficilissimo trovarlo da solo, tuttavia chi si è imbattuto in un esemplare solitario ha riferito che, preso al di fuori del branco, l’animale è assolutamente sorridente e inoffensivo.
Il manto di colore blu scuro lo rende simile sia ad alcuni animali innocui, tipo marinai e piloti actv, sia ad alcuni predatori di specie affini (poliziotti e carabinieri tanto per dirne un paio). Le caratteristiche peculiari, che individuano senza possibilità di errore questa specie protetta, sono l’insostituibile borsello a tracolla e l’immancabile targhettone rosso (con la dicitura ‘polizia amministrativa’) che il controllore si appunta al giaccone pochi istanti prima di sferrare l’attacco.
Diversamente dagli altri animali che subiscono l’influsso dello scorrere delle stagioni, il controllore pare immune da ogni condizionamento, fatto salvo che nel periodo estivo intensifica i suoi attacchi, forse per via dell’aumento delle prede in circolazione. Con l’arrivo dell’estate, infatti, viene ripetutamente avvistato in generale nei pressi dei luoghi di trattenimento, particolarmente attratto dalle zone limitrofe agli stabilimenti balneari. Si pensi che, in questo periodo, sferra i suoi attacchi pure di domenica o nei giorni di festa; nelle altre stagioni non si registrano avvistamenti né di domenica né nei giorni festivi in genere.
Di carattere mansueto ma al contempo deciso, si comporta seguendo quell’istinto predatorio che lo contraddistingue mostrandosi, comunque, sufficientemente comprensivo e bonario qualora la preda sia una graziosa signorina o un anziano malandato, terribilmente spietato, invece, quando i suoi artigli agguantano giovinastri sbruffoni o cittadini extracomunitari.
Corre voce che nel periodo in cui non appare sul territorio, non lo trascorra semplicemente in letargo ma anzi si dia come un ossesso alla pratica ben più divertente dell’accoppiamento. Tuttavia studiosi più accreditati sono più realisticamente propensi a pensare che, semplicemente, il controllore trascorra questi periodi in luoghi angusti a sbarcare il lunario, solo e affaticato come ogni altra bestia su questa terra».
“Signore, prego, le ho chiesto il biglietto?”.
Ipnotizzato consegno l’abbonamento.
“Grazie” fa lui dopo averlo girato e rigirato.
Ho un attimo di imbarazzo, di dubbio, poi mi sbarazzo delle mie stupide inibizioni, mi alzo lo abbraccio e mentre gli batto leggermente la mano sulla schiena gli dico: “Grazie, grazie, grazie di cuore” poi lo lascio e sento lacrime di commozione scendermi dagli occhi e rigarmi le guance. Il controllore si affretta a ricongiungersi ai colleghi, alla sicurezza del branco, e tutti insieme scendono alla Vempa.
Sono felice, sono talmente su di giri che mi dico che oggi sarà una giornata stupenda. Ho un unico rammarico e storco un po’ il naso: “Cazzo! Dovevo fargli una foto col telefonino, tutti al lavoro mi avrebbero invidiato”.

 
 
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