AutoUtopista
alla ricerca del sogno, Flavio ci consegna una stimolante esperienza
musicale che propone all'ascoltatore 10 brani di grande intensità
che partono dalla musica d'autore, citando i Beatles, Rino Gaetano,
e rendendo omaggio a mostri sacri come Giorgio Gaber in "Far
finta di essere sani" e Jacques Brel in "Tango funebre",
per arrivare alle contaminazioni reggae e indiane.
Flavio
salta con assoluta scioltezza dal rock alla musica indiana, dal
dub ipnotico alla canzone d'autore, passando dal blues e senza dimenticare
il teatro canzone che è il suo pane quotidiano. Le storie
che si susseguono una dopo l'altra sono un’analisi interiore
della vita di tutti i giorni. Nei testi troviamo, oltre alle descrizioni
del mondo e delle cose che ci circondano, i sentimenti, la gioia
e la malinconia senza mai cadere nella banalità.
Il
disco di Flavio esige un ascolto attento, infatti per sua stessa
ammissione in "Fregatemi le rime", non si preoccupa se
il pezzo può funzionare, ma non disdegna nel brano trainante,
"L'autoutopista", un ritmo coinvolgente e un refrain che
rimane nella memoria. Ottima la performance nel Reggae-Dub di "Dubb-io"
molto ispirata e di non facile interpretazione. Flavio Andreis al
suo secondo LP è un artista poliedrico, un musicattore che
da anni suona nei club del veneto. Ultimamente è stato impegnato
nell'opera rock "Pauperes" della quale ha scritto testi
e musiche insieme ad Adolfo Zilli e Paola Brolati.
Ascoltare
quest'album è come ascoltare nel cuore della notte le sincere
confidenze di un caro amico davanti a un buon bicchiere di vino
e accorgersi come non sia del tutto impossibile tornare a sognare.
Hanno
partecipato alla realizzazione dell'album Cathia Ottavi (voce e
cori), Andrea Rossi (basso-piano-percussioni e cori) e Adolfo Zilli
(sitar) |