Eva
Maria Ohtonen
attraverso i riflessi colorati di bolle di sapone fluttuanti coglie
il respiro intimo della città, regalandoci una nuova visione
che evidenzia e distorce elementi architettonici tradizionali distaccandosi
nettamente dall'immagine vetusta che Venezia ormai da decenni propone
al suo pubblico. Visione onirica che riporta agli anni dell'infanzia
e alla dilatazione spazio temporale, lasciando l'inconsapevole spettatore-bambino
a guardare immagini dentro le immagini quali sono le rifrazioni
che le bolle racchiudono.
Leggere,
trasparenti, una dietro l'altra, bolle di sapone giganti, piccole,
colorate, multiple: farle danzare nell'aria o sopra l'acqua dei
canali, è uno spettacolo affascinante al quale tutti, grandi
e piccoli, assistono con sorpresa e meraviglia.
La
performance di Gigi, artista di strada, ci riconduce in un'atmosfera
felliniana nel vuoto assoluto di una città fantasma.
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